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Da che Niépce nel 1826 fece il suo primo scatto, e soprattutto dopo lo sviluppo del dagherrotipo nel 1839 (stampa diretta su lastra con procedimento di tipo eliografico che consentiva una buona riproduzione della scala dei grigi e una novizia di dettagli), una tra le prime questioni che si è posta alla fotografia è se essa potesse considerarsi un’arte.
In quel periodo, a onor del vero, il termine arte si intendeva come prodotto con le mani, scultura, pittura. Alla fotografia veniva contestato pertanto il mezzo.
Uno dei motivi per cui questa contestazione era nata è da ricercarsi nel fatto che, soprattutto in Europa, uno tra i primi utilizzi che la fotocamera ha avuto è stato il ritratto, entrando così in conflitto con i pittori realisti, tanto da far dire al pittore Paul Delaroche (l’immagine in alto è un suo dipinto) “da oggi la pittura è morta“.
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Articolo scritto da Alessandro Cappelli
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