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Il corso di fotografia online è estrapolato dal libro di fotografia intitolato “Manuale di Fotografia – Occhio, Mente e Cuore” in vendita a 3 euro in versione Ebook PDF su lulu.

Questo articolo fa parte del Corso di Fotografia Digitale Online.

Come fotografare le gocce ce lo spiega Max Allegritti autore di questo articolo e delle foto in esso presenti.

Per prima cosa elenchiamo il necessario:

  • Cavalletto.
  • Macchina fotografica digitale Reflex che abbia la possibilità di controllare flash remoti.
  • Flash esterno pilotabile da remoto (con o senza cavo).
  • Comando remoto, preferibilmente a filo.
  • Ottica con ridotta distanza di messa a fuoco. L’ideale è un’ottica macro, io uso un’ottica che ha una distanza di MAF di 28cm, più che sufficiente per questo uso. In alternativa, ottica fissa da 50mm con tubi di prolunga.
  • Uno stativo sul quale fissare l’erogatore di gocce: io uso una vecchia lampada da scrivania cui ho tolto la parabola.
  • Un erogatore di gocce: un contagocce o una siringa senza ago. L’ideale sarebbe un flussometro, di quelli che si usano per dosare l’erogazione delle flebo.
  • Un pannello di qualsiasi tipo/colore/materiale sul quale far cadere le gocce.
  • Un pannello riflettente: io uso una mensola Ikea (modello LACK).
  • Un sacchettino di plastica o qualcosa del genere per proteggere l’obiettivo dagli schizzi.
  • Il liquido da far gocciolare: potete sbizzarrirvi a seconda degli effetti desiderati.

Primo step – Prepariamo il nostro set

Fissiamo il contagocce sullo stativo e quest’ultimo al tavolo sul quale abbiamo messo il ripiano sul quale faremo cadere le gocce.Posizioniamo la fotocamera in un angolo di circa 15-20° rispetto al piano, e comunque a seconda dell’effetto che vogliamo ottenere.Con angoli prossimi allo 0, cioè con il piano focale parallelo alla traiettoria di caduta della goccia, si ottengono immagini della sola corona d’acqua, senza i riflessi sul piano. In questo caso dobbiamo stare attenti allo sfondo.

Angoli maggiori di 20° portano a mostrare maggiormente la forma circolare della corona, con il risultato che le goccioline che si staccano risulteranno meno evidenti, così come sarà meno evidente il riflesso sul piano.

Personalmente, preferisco angoli di 15-20° in quanto posso ottenere il riflesso sul piano (se lo voglio), e far risaltare le goccioline che si formano sopra la corona.

Contagocce

 

Pulsante di scatto

Secondo step – Impostazione della macchina

  • MAF manuale
  • Scatto in modo Manuale, così da avere pieno controllo di tempi e diaframmi
  • Sensibilità tra ISO tra 100 e 200 max
  • Se possibile, attivare la modalità “Mirror Up” (presente solo nelle reflex, poiché le mirrorless non hanno uno specchio). Questo accorgimento, più che a ridurre le vibrazioni, serve a ridurre il tempo che intercorre tra la pressione del tasto di scatto e l’apertura dell’otturatore. Scattare con lo specchio già alzato permette di risparmiare quei millisecondi fondamentali per questo tipo di foto.
  • Impostate il flash interno in modo che comunichi con quello esterno: regolate manualmente la potenza del lampo a 1/64

Terzo step – Test prima di iniziare

Prima di iniziare dobbiamo verificare che luce e nitidezza corrispondano a ciò che vogliamo ottenere.

Regolate la MAF con un piccolo oggetto, posizionandolo nel punto in cui farete cadere la goccia.

Dopodiché, con un cucchiaino, mettete un po’ di liquido sul piano, nell’area in cui cadranno le gocce.

 

A questo punto impostate il diaframma a F16 e il tempo di scatto a 1/125 e fate una foto di prova senza l’uso dei flash. Vi servirà a capire quanta luce “di sottofondo” è presente nella scena. Meno ce n’è, chiaramente, meglio è. Se volete ridurre ulteriormente, impostate il tempo di scatto a 1/160 o max 1/200.

A questo punto attiviamo i flash.

Per avere maggiore tridimensionalità, è preferibile posizionare il flash esterno sul lato della scena. Posizioneremo quindi il pannello riflettente dalla parte opposta.

Il flash esterno dovrà essere regolato a una potenza di 1/128, in modo da avere il più breve tempo di emissione del lampo: ciò ci permette di “congelare” la scena con maggior dettaglio.

L’altro parametro da regolare sul flash è la parabola: lunghezze focali diffonderanno maggiormente la luce, mentre quelle lunghe tenderanno a concentrarlo in una determinata direzione. A voi la scelta. Per i miei scatti imposto uso 50mm.

Anche l’altezza rispetto al soggetto è importante: per avere effetti di rifrazione e ombre, il lampo dovrà essere il più radente possibile al piano.

Con il liquido campione sul piano, facciamo un po’ di scatti di prova per giudicare se luce e profondità di campo ci soddisfano.

Quarto step – Cogliere il momento giusto

Ora è tutto pronto. Dobbiamo solo riempire il contagocce e cominciare a far cadere il liquido, nella speranza di catturare il momento giusto. Premeremo il tasto di scatto un istante prima che la goccia tocchi il piano. Dopo un po’ di prove, avremo “preso la mano” e riusciremo a catturare il momento giusto.

Nota sull’uso del flash

Più il lampo è breve, più nitido è il risultato finale. Ad esempio l’SB600 di Nikon emette lampi della durata minima di 1/25000 sec a 1/64. Nel caso in cui, a 1/64, ci sia poca luce, si può avvicinare il flash. Oppure possiamo aumentare lo zoom della parabola, con però il risultato di avere una luce più “dura”, perché più concentrata. L’alternativa è aumentare di uno stop la sensibilità (da 100 a 200ISO) o di aprire di 1/3, max ½ stop il diaframma. Dobbiamo però fare attenzione alla profondità di campo, in quanto l’apertura anche di 1/3 di stop modifica sensibilmente questo parametro.

La mia attrezzatura:

  • Nikon D200
  • Zoom Sigma 18-50/2.8 EX DC oppure 50/1.8 con tubi di prolunga
  • Flash SB600 controllato in wireless dalla D200 (Nikon CLS)
  • Cavalletto Manfrotto 190XB-PRO
  • Testa a tre movimenti Manfrotto 804RC2
  • Comando remoto compatibile

L’articolo continua al seguente link: Fotografare le gocce spiegazione tecnico-poetica – Arte liquida

Consiglio anche la lettura di questo articolo: Tecnica fotografica: Come fotografare le gocce d’acqua e riflettere al loro interno delle faccine

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