Questo articolo fa parte della rubrica: Le foto che hanno fatto la storia.
Questa fotografia è stata realizzata da Lennart Nilsson, un fotografo Svedese ed un pioniere della fotografia medica.
In collaborazione con i ricercatori e con l’aiuto di tecnologie avanzate, ha documentato l’interno dell’uomo. Nel corso degli anni, ha dedicato particolare attenzione a cogliere la creazione di un essere umano, dal concepimento alla nascita.
L’immagine che vedete qui sopra è stata utilizzata come copertina della rivista LIFE ed è stata realizzata nel 1965.
Si noti come le immagini non rappresentano il rapporto tra il feto e la donna, semplicemente rappresentano il feto. Improvvisamente, con queste immagini, il feto venuto alla vita non era più solo qualcosa dentro una donna, era un individuo con un volto, un sesso, un desiderio di succhiarsi il pollice.
Nel 1970, il movimento pro-vita iniziò a utilizzare le sue immagini per scoraggiare l’aborto. Le immagini servivano a suggerire, in sostanza, che i feti non erano così diversi dai bambini.
Ciò testimonia il potere dell’immagine e di come i progressi tecnologici possono avere significative implicazioni politiche.
Sulle fotografie di Nilsson c’è da dire un’altra cosa, non sono dei feti nel grembo materno, sono fotografie di feti abortiti.
Nonostante la pretesa di mostrare il feto vivente, Nilsson in realtà fotografava feti abortiti ottenuti dalle donne che hanno terminato la loro gravidanza ai sensi della legge liberale svedese. Nelle foto in cui il feto aveva il pollice in bocca fu lui a posizionarlo in quella maniera.
C’è qualcosa di selvaggiamente ironico nel fatto che le leggi liberali sul diritto all’aborto venissero usate per creare qualcosa che è stato usato per mobilitare il sentimento anti-aborto.
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