Questo articolo fa parte della rubrica: Storia della fotografia
Documentandomi su quale fotocamera analogica d’epoca comprare scoprì da un negoziante che dovevo stare attento, poiché alcune ottiche prodotte dopo la seconda guerra mondiale potevano essere radioattive!
La radioattività nei vecchi obiettivi per macchine fotografiche è dovuta principalmente all’ampio uso di Torio nelle lenti negli anni ’40, ’50, ’60 e ’70. L’ossido di torio è altamente rifrattivo e a bassa dispersione; questo si è tradotto in una lente di alta qualità, più economica e che consentiva ai produttori di realizzare lenti con una curvatura minore.

Un obiettivo radioattivo Canon FD 55mm f/1.2.
Ma come si capisce se un obiettivo è radioattivo? Le lenti dovrebbero presentare una colorazione giallastra, giallo-verde o anche marroncina. Oppure se avete un contatore Geiger (cosa che dubito) potete vedere se emettono radiazioni.
In particolare Kodak produsse molti obiettivi con lenti al torio. Il loro nome compare nell’elenco (trovate il link a fine articolo) per un totale di 11 volte e alcune delle fotocamere a cui erano collegati questi obiettivi erano piuttosto popolari. Come per esempio la Kodak Instamatic 814, prodotta tra il 1968 e il 1970.

L’obiettivo Ektar 38mm f/2.8 della 814 è stato lodato per offrire “eccezionale nitidezza e planarità agli angoli”, aveva un “occhio acuto per le immagini”.
Gli obiettivi più celebri che con molta probabilità sono radioattivi sono i vecchi Kodak Aero e Fluro-Ektar ed alcuni SMC Takumar a vite delle ultime serie. Potrebbero essere radioattive anche alcune ottiche prodotte in unione sovietica.

Una fotocamera Pentax con un obiettivo Super Takumar 50mm f/1.4 radioattivo.
Altri test effettuati nel corso degli anni hanno certificato una certa radioattività in alcuni obiettivi Canon, Nikon, Voigtlander e Zeiss, soprattutto quando si considerano ottiche Apo, o molto luminose, o che in generale contengono lenti a bassa dispersione.
Camerapedia elenca 54 obiettivi che sono stati segnalati come radioattivi e che, se li si utilizza abbastanza spesso, si consiglia di prendere nota.
Se volete documentarvi ulteriormente vi lascio a questi 3 utilissimi articoli:
Comment
Ciao.
Giusto per non creare il panico… ;o)
Va sottolineato che comunque non sono, nella pratica, nocivi alla salute… a meno di non tenerli sotto il cuscino per svariati mesi… ho letto svariati articoli sull'argomento e pare che il livello di radiazioni sia così basso da non incidere sulla salute.