Il corso di fotografia online è estrapolato dal libro di fotografia intitolato “Manuale di Fotografia – Occhio, Mente e Cuore” in vendita a 3 euro in versione Ebook PDF.
Questo articolo fa parte del Corso di Fotografia Digitale Online.
Se andate a tradurre in italiano il termine glamour otterrete come risultato la parola “fascino”, quindi le foto di glamour non sono necessariamente dei nudi come molti erroneamente pensano, ma tutte le foto che riescono a trasmettere fascino e seduzione possono essere considerate “glamour”.
Oltre la classica definizione di questo genere fotografico vi lascio una riflessione di una fotografa di Glamour di nome Patrizia Savarese.
Glamour (spesso abbreviato in Glam) è un termine inglese assimilabile all’italiano “fascino”, in particolare con riferimento a eleganza, sensualità, seduzione. La fotografia glamour è un genere fotografico usato in pubblicità e in pornografia. Già, una stessa descrizione per due generi diversi.
Un concetto che non ho approfondito all’inizio della mia carriera di fotografa, 30 anni fa.
Facevo delle foto “Glamour”, e basta. Eravamo appena usciti da ondate di femminismo e di rivoluzione sessuale e la liberazione dai tabù era una parola d’ordine. Inconsapevolmente e quasi casualmente ho iniziato a fare foto di nudo.
Nei primi anni da fotografa quasi tutto ciò che facevo aveva il sapore della trasgressione, come essere l’unica donna fotografa sotto ai palchi dei concerti rock, o come essere una delle prime a occuparmi di nudo e di nudo maschile. Motivo per il quale m’intervistarono in tv, prima serata Rai 2, anni ’80.
Ecco, dopo di ciò ho davvero iniziato a capire che la maggior parte della gente non aveva affatto assorbito l’idea di liberazione sessuale come la intendevamo noi ragazzi degli anni ’70. Ero stata travolta da lettere maliziose, telefonate anonime, il 7 del Corriere (rivista allegata al Corriere della Sera) pubblicò una mia foto scattata in tour con gli Spandau Ballet, una foto innocente, secondo me, scattata dal loro manager in una stanza di un albergo a Madrid, su un lettone barocco (così tanto per ridere). Eppure, maliziarono che facessi le orge e le fantasie malate di alcuni partirono in tutte le direzioni. Segnali di mentalità repressa.
Per anni, il fatto che mi occupassi di foto di nudo incuriosiva maliziosamente gli uomini e di conseguenza infastidiva me. Non mi piaceva esporre né me né le mie modelle a questo genere di malizia.
Eppure, l’Espresso (giornale di sinistra) mi chiamava per produrre foto che illustrassero temi di sessualità e dove, non si sa perché, servivano immagini di nudo, sia che si trattasse di pillola, di violenza alle donne, di aborto, di maternità, di Aids, di coppia, comunque occorreva il nudo, anche in copertina faceva vendere di più!
Spesso mi sono rifiutata di fare certe foto o le ho fatte cercando di evitare volgarità e malizia, eppure, nonostante ciò, oggi provo un vago senso di colpa.
Poi, negli anni, ’90-2000, c’è stato un crescendo e le Tv di Berlusconi hanno sommerso l’Italia con il peggio del peggio. Tutti si sono presto adeguati.
Dov’eravamo finite, noi donne scese in piazza negli anni ’70 per la nostra emancipazione?
Io stessa, oggi, ammetto, quindi, di essere incappata, senza rendermene conto, nei meccanismi di questo “Glamour” dalla doppia faccia.
Tutti i soggetti fotografati (attori, attrici, modelle/i) dovevano mostrarsi accattivanti, sexy ad ogni costo.
Posso solo dire a mia discolpa, di non aver mai utilizzato la volgarità, di non aver mai utilizzato le modelle come manichini passivi o come donne oggetto, nonostante le richieste pressanti dei giornali.
Il Glamour come lo intendevo io, come tutt’ora lo intendo, è erotismo raffinato e sensualità, non questo schifo che si vede ovunque.
Il trasgressivo Helmut Newton era più elegante e meno “forte” di un’immagine che oggi pubblicizza qualche saponetta o detersivo per la casa, o di tante immagini “Fashion” dove le donne si alternano tra guerriere sadomaso e vittime violentate da gruppi di boys.
Immagini prive di cultura e di raffinatezza, dove l’unico obiettivo è quello di scioccare per vendere. La parola “trasgressione” oggi, mi fa vomitare, strausata, abusata, non ha nulla a che vedere con la trasgressione rivoluzionaria e sovvertitrice della morale borghese. È solo decadenza, sintomo di una triste repressione sessuale.
Ho smesso di fare workshop nei festival di fotografia perché mi si chiedeva di farli solo sul nudo, il resto non attirava iscritti.
Siamo una Repubblica di piazzisti e di guardoni.
Abbiamo trasceso, la strada verso la liberazione è diventata uno scivolo verso il degrado.
Ci meravigliamo di Berlusconi? La sua vita privata è il sogno di gran parte degli italiani, purtroppo.
Non poteva esserci cosa più grave di un cattivo esempio al potere.
Il berlusconismo si è radicato su un terreno fertile e di questo dobbiamo essere davvero consapevoli.
Ed io accuso ora, anche certi settimanali di sinistra degli anni’80 che per vendere, mi chiedevano di fotografare belle ragazze seminude per le loro copertine. Dovevamo capire allora che se gli italiani sbavavano sulle pagine dei settimanali politici, comprandoli di più se in copertina c’era il nudo, beh, la nostra cosiddetta rivoluzione sessuale, forse, era stata fraintesa.
Di questo avremmo dovuto occuparci, e lungi da me dall’essere moralista, anzi, vorrei una maggiore libertà di pensiero.
Che tristezza invece, oggi, non c’è emancipazione, c’è solo mercificazione, con deboli e vinti, comprati da padroni e sfruttatori.
Per risalire da questo fango, per fare pulizia, dobbiamo essere rigorosi, coerenti.
Opporre onestà, eleganza, educazione, e vera liberazione mentale contro lo scempio di ogni intelligenza che passa ogni giorno in Tv e sui giornali, ed anche qui in rete.
Mi appello ai colleghi fotografi perché la smettano di utilizzare modelle e modelli come vittime sacrificali ed oggetti di piacere per vecchi bavosi.
Le foto di nudo e Glamour sono altra cosa.
Comment
Credo che la storia dell'umanità insegni che un certo fascino per la bellezza, abbia accompagnato il percorso dell’uomo. Dalla Cina all'India, bassorilievi e lavori in terracotta e altri materiali. Dall'Egitto alla Grecia per finire all'antica Roma… ovunque ci sia stato un tentativo di civiltà, c’è sempre stato chi produceva opere legate alla bellezza maschile e femminile. La fotografia nasce 30 anni prima dell'unità d'Italia. Il fatto che tutti oggi fotografino non vuol dire che la fotografia sia in agonia… perchè a questo punto dovremmo anche dire che oggi tutti sanno scrivere quindi… la letteratura è morta? A me non pare.
Uno dei limiti che ho riscontrato in molti colleghi, è che spesso pur denunciando il protagonismo, a loro volta, fanno poca ricerca personale e ahimè molta ostentazione. Facebook, potente telescopio, permette di vedere quanta gente dotata ormai di proprio stile esista in fotografia. Chi fa arte, non dovrebbe MAI, e mi scuso se sembra un monito, erigersi a giudice del periodo storico che la sua arte percorre,… poichè nessuna arte, NESSUNA, è mai stata capita e apprezzata a pieno nel momento in cui è stata creata. Ci sono stati Papi che han fatto "vestire" nudi affrescati,… arricchiti che comprando ville facevano nascondere nelle segrete le sculture "oscene" che ivi trovavano… ecc…
Perciò, cara Patrizia, cari amici e colleghi che, come me, amate scrivere con la luce,… vi invito a continuare a produrre arte, senza aspettarsi comprensione. Chi fa arte (il buon mastro artigiano) vive sempre nell'epoca sbagliata… e di media è avanti di secoli rispetto alla cultura media sociale. Questo non fa né migliore né peggiore nessuno, poichè noi non siamo possessori di nulla… ma possiamo essere fautori di molto… purchè non ci si faccia "inquinare" dalle tossine e dalla mediocrità culturale del prossimo.
Il vero dramma è che da sempre il mediocre ha bisogno di demonizzare e santificare qualcuno o qualcosa. Per questo motivo invito a non soffermarsi più di tanto sul periodo storico in cui ci troviamo (troppo materialismo, generazioni superficiali, nonchè al degrado dei valori e dell'etica), ma di proseguire il proprio percorso "narrativo". Il mondo sembra volerci convincere che se non accelleri resterai tagliato fuori… ehehe! Chiunque fotografa deve sapere che la Verità non è statica… non la si può catturare, dipingere, scolpire, suonare, ma è così gioioso provarci. Il nostro "io" però è l'antitesi dell'arte. Creiamo cose fantastiche solo in sua assenza (cioè quando in noi cessa la paura). Quindi,… il glamour non ha nulla a che vedere con la pornografia, poichè non esiste pornografia, ma bensì "pensieri pornografici" di gente che avendo un pessimo vissuto corporeo necessita eccitarsi attraverso qualunque cosa svegli in essa il senso della libidine. Sia esso un uomo dell'800 che si eccitava da statua seminuda, o un commerciante dell'antica roma che si faceva affrescare le pareti di immagini "innocenti" per avere una cornice "ideale" alle sue bassezze, sia esso un contemporaeneo che osservando un tuo nudo decida di praticare "l'artemanuense del solitario". Pensa Patrizia se un Mozart o il "nostro" Rossini…mai si fossero fermati a guardare in faccia i "consumatori" delle loro opere meravigliose? Opere che, credimi se puoi, ancora oggi il 99% dell'umanità non è in grado di apprezzare a pieno. "io" in primis. Viva il glamour frutto di idea originale, ma soprattutto viva la bellezza! In qualunque modo si manifesti! Dai colori di una farfalla, alla foto stereotipata dell'ennesima modella semisvestita messa come merce in copertina di riviste che senza finanziamento pubblico manco esisterebbero. Viva la Luce e i suoi indegni discepoli.
Franco Muzzi