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Il corso di fotografia online è estrapolato dal libro di fotografia intitolato “Manuale di Fotografia – Occhio, Mente e Cuore” in vendita a 3 euro in versione Ebook PDF su lulu.

Questo articolo fa parte del Corso di Fotografia Digitale Online.

Nel primo articolo sulla percezione visiva abbiamo visto come l’occhio umano (o meglio la capacità percettiva umana) non sia in grado di distinguere più soggetti contemporaneamente, ma abbia bisogno di un soggetto e di uno sfondo.

In realtà i soggetti possono essere più di uno ma qui nascono nuovi fattori che vedremo successivamente, in particolare entra in gioco la loro collocazione nello spazio e il rapporto morfo – spaziale tra essi.

Rimaniamo quindi sull’unico soggetto. Abbiamo detto che il nostro cervello percepisce quale sia il soggetto in base alla forma (a cui aggiungerei il colore), alla dimensione, alla posizione, ai margini e all’illuminazione. Nella staticità di una fotografia la nostra percezione visiva ha bisogno di trovare immediatamente il soggetto.

Prendiamo una fotografia a caso, appena scattata per l’occasione:

Qual è il soggetto della foto? La bambola? La videocamera? I disegni? Non si capisce. Vi trovate davanti ad una foto di questo tipo e vi chiedete immediatamente quale sia il soggetto, cosa si voglia rappresentare. Perché? Perché ci sono troppi oggetti, di forme simili, alla stessa distanza e con gli stessi colori, stesse dimensioni, stessa illuminazione e stessi margini, tutto a fuoco. Una fotografia così non dice nulla è da prendere e buttare nel cestino.

Vogliamo isolare la bambola. Mettiamoci dentro anche la videocamera, vogliamo che la bambola e la videocamera diventino i soggetti. Cosa posso fare? Ci si avvicina (così aumentano le dimensioni rispetto al resto) e si cambia la posizione dei soggetti nello spazio della fotografia. La mettiamo nel primo terzo della foto (in articoli successivi parlerò della regola dei terzi).

Va meglio ma non va ancora bene. Lavoriamo sui margini, la cosa più semplice, sfuochiamo lo sfondo, apriamo il diaframma, invece che scattare a f5.6 scattiamo a f1.4 (o comunque alla massima apertura consentita dalla lente).

Iniziamo a vedere lo stacco, ma qualcosa distrae, il colore. Il rosso dei capelli è ripreso dallo sfondo e dal libro. Togliamo le interferenze e creiamo un rimando di colore sulla fotocamera.

Ultimo tocco, l’illuminazione, con la luce metto in risalto i due soggetti.

Si tratta solo di una foto d’esempio. Ma è un esempio pratico in fotografia di quanto detto fino ad ora sul rapporto soggetto-sfondo. Quando si scatta si deve PREVISUALIZZARE, come diceva il grandissimo Ansel Adams. Si deve decidere PRIMA cosa mettere in risalto e cosa invece inserire nello sfondo. Una volta che si decide cosa si vuole mostrare al destinatario (ricordate? Articolo 1 sulla percezione visiva) si deve fare in modo che il messaggio arrivi chiaro, che la percezione visiva del destinatario sia appagata da una certa chiarezza formale.

Rivediamo le due fotografie vicine, la prima, dove non era chiaro quale fosse il soggetto e la seconda, l’ultima, quella dove sono state applicate tutte le tecniche possibili per distinguere il soggetto dallo sfondo e quindi per mandare un messaggio chiaro al destinatario.

Non è una gran fotografia, anzi è proprio bruttina, ma quello che vorrei mostrare è un esempio pratico di quali siano i pochi accorgimenti per rispettare lo stacco soggetto – sfondo, ovvero:

  • Cambiamo la nostra posizione (un passo avanti – un passo indietro, ma soprattutto chiniamoci se serve).
  • Scegliamo la lente corretta (un tele è più adatto a sfocare rispetto ad un grandangolo).
  • Usiamo bene i diaframmi.
  • Usiamo bene l’illuminazione.
  • Previsualizziamo la fotografia, togliendo gli elementi di disturbo e di distrazione (ricordiamo che il rosso così come i colori accesi pesano!).

Trovo particolarmente adatta una frase che ha in firma un mio amico: “se un oggetto non aggiunge valore alla tua foto, gliene toglie”.

Se non potete eliminare fisicamente gli elementi di disturbo (quelli che distraggono dal soggetto), nascondeteli con i metodi elencati sopra.

Articolo scritto da Diagaz – Facebook

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