Rimani Aggiornato

Foto di H.C. Bresson

Il corso di fotografia online è estrapolato dal libro di fotografia intitolato “Manuale di Fotografia – Occhio, Mente e Cuore” in vendita a 3 euro in versione Ebook PDF su lulu.

Questo articolo fa parte del Corso di Fotografia Digitale Online.

H.C. Bresson è l’autore della celebre citazione: “fotografare è mettere sullo stesso piano occhio, mente e cuore.”

Se ci pensiamo corrisponde ad una grande verità, nelle più belle fotografie questi tre elementi sono tutti prepotentemente presenti. Una grande verità, dicevo, fintanto che ci sia equilibrio tra i tre.

Per avere un grande scatto ci vogliono tutti e tre, in modo equilibrato e in rapporto tra loro. Vediamo di analizzarli, approfondiamo la cosa, vi dico come interpreto io questa celeberrima frase.

L’OCCHIO

Il fotografo lo riconosci subito. Chi ama la fotografia osserva, cerca, rielabora. Il fotografo può sembrare “strano” agli occhi degli altri: si ferma ad osservare cose che apparentemente sono brutte e insignificanti, all’improvviso si getta in terra o si arrampica su un tavolo colto da un immenso entusiasmo, passa ora ed ore in attesa di un soggetto che magari non arriva, o se arriva non arriva come dice lui, ma lui non si annoia, l’attesa è adrenalina, l’idea di fotografare è eccitante quasi quanto fotografare.

Il fotografo gira per le strade, per le campagne e per il mondo non per far turismo ma per fotografare. In fondo cosa fa il fotografo? Osserva, cerca ciò che non è visibile o evidente agli altri. Cerca, vuole quel soggetto, quella luce, quella angolazione. Rielabora, inquadra e scatta in modo che il soggetto acquisti valore.

LA MENTE

Parliamo di tecnica? Fondamentale. Sapere come reagire fotograficamente una volta che avete osservato e/o cercato, essere in grado di rielaborare e di rendere in modo pratico la vostra creatività e la vostra capacità di rielaborazione, questo lo fate con la tecnica. Non solo tempi, diaframmi, ISO, ma anche gambe (ah quanto sono importanti le gambe!), regole compositive, proporzioni, simmetrie. La giusta conoscenza degli strumenti, la corretta scelta della lente, non perché quella è più leggera, ma perché è la più adatta per ottenere quello che voglio mostrare. La mente è saper controllare in modo razionale la nostra emotività creativa, saperla controllare e gestire in modo impeccabile. La mente è anche saper dire NO ad una fotografia che emotivamente ci coinvolge, anche per motivi personali, ma che obiettivamente non sarebbe interessante.

La mente rende il soggettivo un po’ più oggettivo.

IL CUORE

Una fotografia tecnicamente impeccabile può non dire nulla. L’arte e nello specifico la fotografia sono un fortissimo mezzo di comunicazione, sono lingua e linguaggio, ma perché il messaggio risulti interessante e di valore è essenziale che il contenuto del messaggio vada a toccare le corde del cuore del destinatario. È fondamentale che abbia un contenuto importante, chiaro, emotivo. Anche una fotografia di architettura, pur non presentando elementi “vivi” e quindi alcuna azione rilevante o drammatica, data una certa illuminazione e una certa composizione può risultare emotivamente coinvolgente.

H.C. Bresson dice che sullo stesso piano dobbiamo mettere occhio, mente E cuore.

E cuore, non O cuore e non SOLO cuore. Il che significa che per avere una buona fotografia, i tre aspetti che abbiamo analizzato devono essere tutti presenti, possibilmente in equilibrio. Spesso quando si fotografa qualcosa o qualcuno il cuore è l’aspetto prevalente. Il papà che fotografa il figlio, il cagnolino, il fiore appena sbocciato, sta fotografando qualcosa che emoziona lui ma non necessariamente sta scattando una bella fotografia. L’emozione e l’essere coinvolto a livello emotivo in quel momento porta spesso ad annullare l’aspetto razionale e oggettivo, inibendo la capacità critica di chi ha scattato.

Ma anche soggetti emotivamente e socialmente “forti” vengono visti da chi scatta come una bella fotografia: quante volte ci imbattiamo in soggetti visti e rivisti, il vecchio sulla panchina, il barbone per terra, il bambino di colore, la vecchia col turbante. Magari in queste foto ci sono mille elementi di disturbo, errori grossolani, un’esposizione non corretta e una composizione casuale. Quante volte si pensa che solo perché si è fotografato un soggetto accattivante e coinvolgente si ha in mano una bella fotografia? Solo perché il cuore (ahimè troppo spesso solo il nostro) prevale sugli altri due aspetti.

IL CESTINO

Quanto aveva ragione il grande Bresson! Allora, quando scattiamo proviamo a metterci nei panni di una persona che non è emotivamente coinvolta col soggetto fotografato. Proviamo a guardare la nostra immagine con occhio critico. Ci sono errori? L’esposizione è sbagliata? Ci sono elementi di disturbo? È composta male? Sarà anche un buon soggetto ma se è il caso si deve trovare il coraggio di buttarla proprio lì, nel cestino. E riproviamoci con un po’ più di cognizione, usiamo meglio il nostro occhio e la nostra mente, magari saremo più fortunati!

Articolo scritto da Diagaz

Rimani Aggiornato