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Questo articolo fa parte del Corso di Fotografia Digitale Online.
ARTICOLO AGGIORNATO AL SEGUENTE LINK: Com’è fatta una fotocamera, funzionamento della macchina fotografica
Il diaframma è un meccanismo circolare o poligonale formato da sottili lamine metalliche che, scorrendo una sull’altra creano una variazione del diametro dell’apertura che regola la quantità di luce che passa attraverso l’obiettivo, la luce infine raggiunge il sensore (nella fotografia digitale) o la pellicola (nella fotografia analogica).
Le fotocamere moderne utilizzano solitamente un tipo di diaframma regolabile chiamato “diaframma a iride”.
A determinare la quantità di luce che colpisce il sensore non è solo l’apertura del diaframma ma anche il tempo di esposizione. A tutta apertura il diaframma lascia passare, in un dato tempo determinato dal fotografo (tempo di esposizione), quanta più luce possibile verso il supporto sensibile; chiudendo il diaframma si riduce tale quantità di luce.
Il diaframma può essere regolato su diverse aperture, distribuite regolarmente su una scala di intervalli detti numeri f (f/numero) o f/stop o comunemente “diaframmi”.
Valori di diaframma
f/1 – f/1,4 – f/2 – f/2,8 – f/4 – f/5,6 – f/8 – f/11 – f/16 – f/22 – f/32 – f/45 – f/64 (ma esistono anche valori intermedi che non c’è bisogno di illustrare in questo articolo).
L’intervallo tra i diversi valori del diaframma viene comunemente indicato con il termine “stop”.
I numeri “f” sono calcolati e ordinati in modo tale che chiudendo il diaframma di 1 stop si dimezza la quantità di luce, chiudendolo di 2 stop si diminuisce la luce di 1/4, chiudendolo di 3 stop di un 1/8 e così via.
L’otturatore invece è il dispositivo che ha il compito di controllare per quanto tempo il sensore resta esposto alla luce.
Esistono due tipologie di otturatori: otturatore centrale e otturatore a tendina.
I primi sono dotati di lamelle disposte a raggiera, in modo simile a quelle del diaframma, questi ultimi non sono più in uso, i secondi sono composti da due superfici di stoffa o metallo disposte parallelamente lungo il piano focale, che scorrono verticalmente formando una fessura che lascia passare la luce.
Nella prossima lezione del corso di fotografia parlerò dello specchio e del pentaprisma.
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