Rimani Aggiornato
Il corso di fotografia online è estrapolato dal libro di fotografia intitolato “Manuale di Fotografia – Occhio, Mente e Cuore” in vendita a 3 euro in versione Ebook PDF.
Questo articolo fa parte del Corso di Fotografia Digitale Online.
L’esposimetro potendo essere sia interno (ovvero incorporato nella fotocamera) che esterno è uno strumento di vitale importanza per un fotografo.
Serve a misurare la luce necessaria per ottenere un’esposizione corretta suggerendoci la coppia tempo / diaframma da usare in base agli ISO che abbiamo impostato.
Gli esposimetri si dividono in due categorie:
A luce riflessa: lo sono tutti gli esposimetri incorporati nelle fotocamere, la misurazione avviene puntando la macchina fotografica verso il soggetto, l’esposimetro misura la luce che questo riflette verso la fotocamera.
A luce incidente: sono esposimetri esterni solitamente usati nella fotografia in studio, si posiziona accanto al soggetto da riprendere puntando la semisfera bianca verso la fotocamera, potrebbe capitare che la scena presenti un contrasto elevato, in questo caso puntate l’esposimetro direttamente verso la fonte di luce e calcolate una media tra questa lettura e quella delle zone in ombra.
Nell’esposimetro della fotocamera la lettura della luce può avvenire in 5 modalità diverse, che devono essere scelte a seconda delle condizioni di luce e dell’atmosfera che vogliamo creare.
- Multi zona o valutativa: è la modalità standard impostata sulle reflex, detta anche Matrix (Matrice), la scena viene suddivisa in zone, più precisamente in piccoli quadratini come in una scacchiera (o appunto una matrice), l’esposizione viene poi valutata su ogni singolo quadratino e infine, con un particolare algoritmo proprietario e diverso per ogni singolo costruttore, riportata a un valore medio, la luce viene misurata e mediata secondo delle scene standard memorizzate nella fotocamera, è il sistema di misurazione attualmente più affidabile e avanzato.
- Media a prevalenza centrale: sfrutta tutto il campo inquadrato ma si da più peso alla parte centrale, in cui si presuppone ci sia il soggetto, una volta era la modalità d’esposizione più diffusa, oggi sta andando piano piano in disuso in quanto con la “valutativa” e la “parziale”, si ottengono quasi sempre risultati migliori, inoltre può produrre grossolani errori a causa di fonti di luce o zone d’ombre all’interno della scena. È adatta per i ritratti perché legge bene i toni della pelle, il soggetto però deve essere al centro della composizione.
- Semispot o parziale: delimita un’area al centro dell’inquadratura alla quale dare più importanza nella misurazione della luce. La grandezza di quest’area varia da macchina a macchina, ma si aggira sempre tra l’8% e il 10% circa. Risulta utile quando si hanno soggetti in primo piano con sfondi chiari o luminosi, o anche quando si fotografa in leggero controluce. È simile alla spot (che ora vedremo), ma l’angolo inquadrato è più ampio, indicativamente 9° e risulta più complessa per chi è alle prime armi.
- Spot: può essere definita come una “parziale” ancora più accentuata. In pratica viene delimitata una piccola area al centro del fotogramma (anche in questo caso può variare e si aggira intorno al 2% o 3% circa) e l’esposimetro fornisce la coppia tempo / diaframma adatta solo per quella piccolissima porzione inquadrata ignorando tutto il resto della scena. È adatta in particolari situazioni di luce, come ad esempio spettacoli teatrali o in pieno controluce; misurando l’esposizione in modo preciso sul soggetto desiderato, la macchina non verrà ingannata dalla luce (o dal buio) che lo circonda. Utile, ma difficile da utilizzare.
- Multi spot: rappresenta un’evoluzione del sistema spot, la si usa tutte le volte che nella scena sono presenti luminosità differenti, invece di lasciare decidere il sistema multi zona (in caso esso si sia rivelato inefficace) possiamo scegliere noi le parti che ci interessano e sarà poi compito della fotocamera fare la giusta media matematica per trovare l’esposizione corretta.
Articolo scritto col col contributo di Leonardo Tuttoleo Nucci.
Rimani Aggiornato