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Il corso di fotografia online è estrapolato dal libro di fotografia intitolato “Manuale di Fotografia – Occhio, Mente e Cuore” in vendita a 3 euro in versione Ebook PDF su lulu.

Questo articolo fa parte del Corso di Fotografia Digitale Online.

La PRIMA PARTE di questo articolo la trovate qui: Lo studio fotografico – Corso di fotografia – Lezione 62 parte 1

ACCESSORI PER FOTOGRAFIA STILL LIFE

Questa parte dell’articolo è direttamente collegata al post: Fotografia Still-Life, i generi fotografici – Corso di Fotografia – Lezione 46

Per la fotografia still life possiamo scegliere se utilizzare:

Il tavolo da still life: composto da una superficie in plexiglass semi trasparente, questa superficie può essere incurvata richiamando la struttura del fondale limbo.

Tavolo da still life

Il cubo di luce: elimina completamente le ombre, uno strumento indispensabile nella fotografia di prodotto.

Cubo di luce

ILLUMINAZIONE STUDIO FOTOGRAFICO

La scelta del tipo di illuminazione è la parte più importante e difficile nell’allestimento dello studio fotografico, personalmente preferisco i flash alle luci continue, lavorare con le luci continue ci consente di vedere subito gli effetti della luce sul soggetto, ma di contro hanno un non indifferente consumo energetico e riscaldano molto di più l’ambiente (causando problemi col makeup che va continuamente ritoccato) e possono dare fastidio al modello.

Consiglio di acquistare i flash monotorcia, soprattutto se non avete molto spazio, sono più economici ma meno potenti dei flash con generatore, la differenza fra questi ultimi e i monotorcia è semplice, i flash monotorcia hanno nel corpo chiamato torcia sia la lampada flash sia il generatore (in cui si trovano i comandi situati dietro il flash), nel caso dei modelli con generatore la torcia è più compatta ed è collegata tramite un cavo al generatore che consente di controllarne la potenza.

I flash da studio hanno al centro una luce continua definita pilota, non è molto potente ma serve per mettere a fuoco il soggetto.

I flash possono essere collegati alla fotocamera in due modi, o tramite un cavo sincro o con appositi trasmettitori che comunicano con gli illuminatori attraverso onde radio. Inoltre potete mettere in comunicazione tra di loro più flash anche senza collegarli tutti alla fotocamera, tramite una fotocellula integrata (o esterna) potete usare il flash in modalità “slave” (servo comandata), in sostanza il flash principale collegato alla fotocamera emette il lampo di luce che raggiunge la fotocellula del flash secondario, il tempo di emissione del secondo lampo è così rapido che è impossibile vedere i lampi in sequenza, sia l’occhio umano che il sensore della fotocamera li percepiscono come un unico lampo.


Per realizzare le foto a fine articolo ho utilizzato un kit flash da studio low cost, prima di mostravi gli scatti da me realizzati voglio illustrarvi le caratteristiche tecniche di questi accessori, la marca è FotoQuantum.

Partiamo dalle due unità flash, hanno una potenza di 200W, numero guida 50, una temperatura del colore di 5600K, hanno una lampada pilota alogena da 150W e un tempo di ricarica di 0.8-1.8s.

Metodi Triggering: Sensore slave/Cavo sincro/pulsante test.

Possiedono una ventola di raffreddamento e un sistema di protezione contro il surriscaldamento.

Le dimensioni sono di 30×12.5×12.5cm (senza riflettore) ed il peso è di 1.80kg.

Coi flash sono inclusi i riflettori in metallo, cavi di alimentazione (4m) e i cavi sincro.

I treppiedi hanno un’altezza massima di 2425mm e una minima di 730mm, sono divisi in 3 sezioni e hanno un peso di 1590g.

Sono abbastanza robusti e facili da trasportare.

Nel kit sono presenti anche dei softbox di dimensioni 60x90cm, sono in Nylon e l’anello è in alluminio.

All’interno sono in argento riflettente mentre il colore esteriore è il nero.

Sono un accessorio davvero essenziale che non può mancare nello studio fotografico di un fotografo.

Sono utilissimi per ottenere una luce diffusa senza ombre troppo nette.

Usando anche il flash portatile all’interno dello studio montato su uno stativo ho ottenuto risultati veramente notevoli.

La differenza sostanziale sta nell’unità flash più potente e dotata di controlli più avanzati.

È compatibile con la baionetta Bowens, la ventola di raffreddamento è molto silenziosa ed efficiente, non ho mai avuto problemi di surriscaldamento (il circuito di nuova generazione è stato progettato per resistere al calore), e il tempo di ricarica fra un lampo e l’altro è molto breve.

Nella terza parte dell’articolo sullo studio fotografico vedremo la tecnica fotografica coi flash (in esterni e in interni) e i vari tipi di luci continue.

Qui in basso le foto che ho realizzato con l’attrezzatura citata in questo post

 

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