Questo articolo fa parte della rubrica: I Maestri della Fotografia
Andreas Feininger nasce a Parigi nel 1906, da genitori statunitensi di origini tedesche, suo padre Lyonel era un noto pittore. Trascorse la giovinezza in Germania, tra Zehlendorf e Weimar e frequentò la Bahaus, dove suo padre era insegnante e nel 1925 divenne ebanista, poco dopo intraprende anche gli studi di architettura tenuti dal famoso architetto razionalista Walter Gropius e tre anni dopo si laurea a pieni voti. Dapprima comincia a lavorare come architetto tra Dessau e Hamburg e comincia a dedicarsi alla fotografia, imparando da autodidatta le principali tecniche e coordinandola al suo lavoro di architetto, come ausilio per la progettazione e costruzione dei suoi modelli. Vendette le sue prime stampe a quotidiani e riviste tedesche tramite l’agenzia fotografica Dephot.
Nel 1932 decide di tornare a Parigi, lavorando per un anno come architetto nello studio del designer Le Corbusier e comincia a fotografare le strade di Parigi con una Leica. L’anno seguente emigra in Svezia, dove abbandona definitivamente l’architettura a favore della fotografia.
Lascia il paese nordico nel Dicembre 1939, per trasferirsi a New York, dove resta fino alla fine dei suoi giorni. Nella Grande Mela comincia a lavorare per la Black Star Picture Agency come fotogiornalista, viene presentato a Wilson Hicks, picture editor di Life e realizza il suo primo servizio per la nota rivista nel 1940.
L’anno seguente lascia la Black Star e comincia a lavorare esclusivamente per Life, per la quale realizza un totale di 346 incarichi ed instaura una collaborazione che resterà in auge fino al 1962. Incoraggiato da Hicks, comincia a scrive “Feininger on Photography”, al quale seguiranno altri libri di tecnica fotografica. Tra il 1959 ed il 1972 compie diversi viaggi in Europa, dai quali scaturiranno le raccolte: Man & the Stone e Trees sull’Europa. Nel 1966 l’American Society of Media Photographers (ASMP) gli consegna il Premio Robert Leavitt nel 1991 viene insignito dell’Infinity Award insieme ad altri riconoscimenti internazionali di entità inferiore. Si spegne il 18 Febbraio 1999, a New York.
Feininger ha fotografato principalmente soggetti legati alla scienza ed alla natura, come minerali molluschi e reperti fossili.
Raramente ha realizzato ritratti, eppure sembrerebbe un paradosso, ma il suo scatto più famoso è “Il Fotoreporter” realizzato per Life, nel quale compare Dennis Stock poco più che quindicenne, vincitore di un concorso fotografico bandito dalla rivista.
I suoi scatti ritraggono le forme geometriche della città e rendono ottimamente il connubio tra gli elementi naturali ed artificiali di un paesaggio. Scatti nei quali imperano un’eccellenza tecnica ed una grandezza panoramica sopraffini, nonchè un’armonia un equilibrio quasi surreali.
I suoi scatti senza tempo di New York e del New Jersey hanno rivelato un’estetica di ordine ed un’altrettanto perfezione geometrica, che rimandano alla formazione in architettura ed ai principi della Bauhaus: bellezza come semplicità e funzionalità.
Egli stesso affermava che la città lo aveva attratto fin dai primi giorni da fotografo. Ma nel tempo questo amore è cresciuto per includere tutti gli aspetti della città: i suoi edifici, la sua gente, le sue auto ed i suoi ingorghi, la sua confusione e anche la sua bruttezza. Vedeva la città come un organismo vivente: dinamica, a volte violenta e anche brutale.
S. Alessandra Severino: Flickr
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