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Questo è il primo articolo del corso di fotografia microstock, nasce dalla mia esperienza maturata negli ultimi 3 anni in questo settore, che ad essere sincero sto iniziando ad approcciare più seriamente solo negli ultimi tempi, ma visti i risultati soddisfacenti che ho avuto penso sia giunto il momento di condividere la mia esperienza su questo blog.

Qual è il miglior sito di microstock per la fotografia?

Ho testato tutti i servizi di microstock più conosciuti e posso dire senza esitazioni che il migliore è shutterstock, soprattutto per la semplicità dell’interfaccia utente da cui oltre a caricare le foto è possibile controllare i nostri guadagni e, funzionalità unicamente sua, vedere attraverso una mappa in quale città è stata venduta una nostra fotografia. Per motivi di privacy dell’acquirente nessun servizio di microstock ti dirà chi ha comprato le tue foto, ma almeno shutterstock ti indica in quale parte del mondo è stata comprata, non è molto ma è meglio di niente.

Altri siti abbastanza validi e conosciuti sono: adobe stock, getty images, dreamstime e alamy. L’ideale sarebbe usarli tutti contemporaneamente, cosa piuttosto difficile poiché ogni foto caricata necessita di descrizione e tag, operazione che richiede un certo quantitativo di tempo, inoltre non tutti possiedono un sistema rapido e intuitivo come quello di shutterstock.

Per esempio, Shutterstock a differenza di Abobe Stock permette di caricare foto a scopo editoriale, ovvero tutte quelle foto che non potremmo caricare senza possedere una liberatoria. Quindi se fotografo il duomo di Messina e nella piazza ci sono delle persone riconoscibili Adobe Stock non accetterà la foto, perché in questo sito di microstock è possibile caricare solo foto commerciali (ovvero per le quali si è in possesso di liberatoria o che non ne prevedano l’uso), mentre Shutterstock impostando la tipologia di foto su fini editoriali permetterà di caricare la foto senza bisogno di liberatoria. Ma questo sulle liberatorie è un discorso che andremo ad analizzare in dettaglio nei prossimi articoli.

I riquadri utili dell’interfaccia di shutterstock.

Qui di seguito la gif della mappa di shutterstock che ci mostra da dove sono state acquistate le ultime 10 foto vendute. Questa mappa ci da l’idea di quanto sia popolare questo servizio di microstock tra gli acquirenti (ovvero editori, pubblicitari, grafici ecc..), pubblicando qui riesco a vendere le mie foto in tutto il globo.

Quanto si guadagna con Shutterstock?

Dipende tutto dal vostro impegno, io per 3 anni ho dedicato pochissimo impegno al microstock, quando avevo tempo e voglia caricavo qualche foto, arrivando così nel corso del tempo a un portfolio di 2000 immagini che mi ha fruttato un guadagno mensile tra i 20 e i 30 euro, ma ci sono state volte che in un solo giorno guadagnassi 60 euro o più vendendo una sola foto. Allo stato attuale una foto mi viene pagata normalmente 0,33USD (30 centesimi in euro), questo perché ho superato una certa soglia di contenuti venduti, prima guadagnavo 0,25USD. Il guadagno su una foto varia a seconda del formato in cui è stata comprata, generalmente gli acquirenti comprano il piccolo formato ma può capitare che comprino formati intermedi o grandi, allora li il guadagno può arrivare anche a 80USD per foto venduta.

La tabella che illustra come aumentano i compensi di shutterstock in base ai risultati ottenuti.

Per quanto riguarda la mia personale esperienza guadagnare più di 10 euro su una foto è raro che succeda, ma probabilmente dipende anche dal genere fotografico, il mio portfolio è costituito principalmente da foto di viaggio, che attraggono un pubblico di acquirenti più legato all’editoria soprattutto digitale o comunque che stampa in piccoli formati, come ad esempio brochure e guide turistiche. Chi però ad esempio pratica fotografia di moda potrebbe avere guadagni ben più alti perché è un genere che porta i compratori a prendere foto a risoluzione piena, non è raro vedere foto di moda su cartelloni pubblicitari, poster nei negozi e pubblicazioni cartacee di alta qualità.

Una foto su shutterstock può essere venduta infinite volte a una moltitudine di acquirenti, la cosa comoda di questo servizio è che una volta effettuato il caricamento e la relativa catalogazione delle proprie foto il nostro lavoro è finito e possiamo godere dei guadagni generati dal nostro portfolio in modo automatico.

Come ho già detto, finora ho dedicato un impegno minimo al microstock, caricare 2000 foto nell’arco di 3 anni è molto poco, soprattutto se pensate che mettendomi di impegno in un solo mese ho recentemente caricato 1700 foto in un solo colpo ampliando così il mio portfolio a 3700 immagini. Il mio ragionamento è, se con 2000 foto faccio circa 30 euro al mese, quanti soldi farei con un portfolio di 20.000 immagini? Ve lo farò sapere quando ci arriverò.

I vantaggi oltre il guadagno

Sulla vendita di una singola foto, è vero, si guadagna poco (anche se c’è da dire che alcune mie foto di successo su shutterstock sono arrivate a totalizzare complessivamente guadagni niente male), ma c’è anche da considerare il possibile ritorno di immagine. Questo perché anche riviste prestigiose utilizzano questo servizio, ormai gran parte dell’editoria utilizza ampiamente il microstock.

È vero, i servizi di microstock non ci permettono di scoprire il compratore, ma laddove la foto venga usata in formato digitale è possibile verificare caricandola su google immagini per scoprire chi la sta utilizzando, inoltre chi compra le nostre foto è obbligato a inserire il nostro nome vicino alla foto o in qualche parte della pubblicazione in cui siano elencati i credit.

Molte pubblicazioni cartacee inoltre hanno spesso anche un loro equivalente digitale, ed è stato così che ho trovato una mia fotografia pubblicata su una delle guide di Lonely Planet, la più importante casa editrice di guide turistiche al mondo.

Nella versione cartacea il mio nome è posto in alto a sinistra della foto, mentre nella versione digitale subito sotto la foto.

Versione cartacea di Lonely Planet Cuba.

Versione digitale Lonely Planet Cuba.

Di sicuro il microstock può portare delle piacevoli sorprese che vanno al di là della mera soddisfazione economica.

Una riflessione sul microstock

Molti possono sentirsi sminuiti dal vendere a poco prezzo le proprie foto, però alla fine dei conti lasciare le nostre immagini sul pc ad uso personale o caricarle su un qualsiasi social o sito web di condivisione immagini non porta alcun guadagno, almeno su un sito di stock foto le vostre immagini potrebbero generare degli introiti ed essere utilizzate per un scopo su riviste di settore o pubblicità commerciali.

Consiglio di approcciarsi a questo mondo con calma e senza troppa ansia, i miei guadagni principali nel mondo della fotografia derivano dai reportage su commissione o lavori per grandi aziende, le foto che ne derivano quando posso le vendo anche su shutterstock, carico su questa piattaforma anche le foto che faccio durante le vacanze.

Uso shutterstock anche per dare un senso a quelle foto che normalmente non mostrerei nel mio portfolio o che scarterei da un reportage. Sono un fotografo che scatta tanto per poi fare una super selezione, quindi se in un’uscita fotografica scatto 1000 foto generalmente ne seleziono 2 o 3 quando va bene, il resto se non lo mettessi in vendita rimarrebbe salvato nel mio archivio senza speranza di vedere la luce.

Una cosa che il mondo del microstock mi ha insegnato è che spesso le mie foto più belle non sono sempre le più utili per gli acquirenti, lo dimostra il fatto che la foto che mi ha portato più guadagni in assoluto immortala malamente dei petti di pollo in una pentola, fatta durante un buffet con delle luci terribili e senza troppa cura, alla faccia dei fotografi di food e dei miei reportage da un capo all’altro del mondo!

Screen che mostra le 4 foto che mi hanno portato i maggiori guadagni su shutterstock.

Se volete approcciarvi seriamente al microstock dovete diventare letteralmente una fabbrica di immagini e studiare costantemente quello che tira di più sulla piattaforma spiando i top seller e documentandovi sui vari trend del momento, c’è chi riesce così a tirarci fuori uno stipendio, non io, perché per me la fotografia deve essere tutto fuorché uno stress.

La seconda lezione del corso di fotografia microstock: Come caricare e far approvare le foto su Shutterstock e altri servizi di microstock.

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