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Questo articolo fa parte della rubrica: Foto che hanno fatto la storia.
Nel 1889 Parigi ospitò l’Esposizione universale in occasione del centenario della Rivoluzione francese. Più di 100 artisti presentarono piani per la costruzione di un monumento sul Campo di Marte (in francese Champ-de-Mars), situato nel centro di Parigi, che avrebbe fatto da ingresso per l’esposizione. L’opera venne commissionata alla Eiffel et Compagnie, una società di consulenza e costruzione di proprietà dell’acclamato costruttore di ponti, architetto ed esperto di metalli Alexandre Gustave Eiffel.
Poiché la torre porta il nome di Eiffel tutti pensano che il merito del progetto sia esclusivamente suo, in realtà buona parte del merito va anche a Maurice Koechlin (ingegnere strutturale), Émile Nouguier (ingegnere civile e architetto) e Stephen Sauvestre (architetto).
L’assemblaggio dei supporti iniziò il 1 luglio 1887 e fu completato 22 mesi dopo. Tutti gli elementi furono preparati nella fabbrica di Eiffel, situata a Levallois-Perret, alla periferia di Parigi. Ognuno dei 18.000 pezzi usati per costruire la torre furono progettati specificatamente, tracciati con una precisione di un decimo di millimetro e poi messi insieme formando nuovi pezzi di circa cinque metri ciascuno. Una squadra di costruttori, che aveva lavorato al grande progetto del viadotto in metallo di Garabit (in francese Viaduc de Garabit), era responsabile dei 150-300 lavoratori che sul posto assemblarono questo gigantesco set di erettori.
Tutti i pezzi metallici della torre sono tenuti insieme da rivetti, un metodo di costruzione ben collaudato al momento della costruzione della torre. I pezzi furono prima assemblati in fabbrica usando bulloni, in seguito i bulloni vennero sostituiti uno ad uno con rivetti assemblati termicamente, che contraendosi durante il raffreddamento garantivano così un legame molto stretto. Era necessaria una squadra di quattro uomini per ogni rivetto assemblato: uno per scaldarlo, un altro per tenerlo in posizione, un terzo per modellare la testa e un quarto per batterlo con una mazza. Solo un terzo dei 2.500.000 rivetti utilizzati nella costruzione della Torre Eiffel furono inseriti direttamente sul posto.
I montanti della Torre Eiffel poggiano su fondamenta di cemento installate pochi metri sotto il livello del suolo sopra uno strato di ghiaia compatta. Ogni bordo dell’angolo poggia sul proprio blocco di supporto, applicando una pressione da 3 a 4 chilogrammi per centimetro quadrato, e ogni blocco è unito agli altri da pareti. Sul lato Senna della costruzione, i costruttori hanno utilizzato cassoni metallici a tenuta stagna e iniettato aria compressa, in modo da poter lavorare al di sotto del livello dell’acqua.
La torre fu assemblata usando impalcature di legno e piccole gru a vapore montate sulla torre stessa. L’assemblaggio del primo livello è stato ottenuto mediante l’uso di dodici impalcature di legno temporanee, alte 30 metri e quattro impalcature più grandi di 40 metri ciascuna. Le “scatole di sabbia” e i martinetti idraulici – sostituiti dopo l’uso da zeppe permanenti – permisero di posizionare le travi metalliche con una precisione di un millimetro. Ci sono voluti solo cinque mesi per costruire le basi e ventuno per finire di assemblare i pezzi metallici della torre.
Il 31 marzo 1889, Eiffel celebrò il completamento dei principali lavori strutturali guidando un gruppo di stampa e funzionari in un giro della torre. Dopo aver raggiunto la cima Eiffel sollevò una bandiera francese accompagnato dal boato di 25 colpi sparati in segno di saluto. Poiché c’era ancora del lavoro da fare, in particolare sugli ascensori e alcune strutture, la torre non fu aperta al pubblico fino a nove giorni dopo l’apertura dell’esposizione, che avvenne il 6 maggio, per quella data però gli ascensori non erano stati ancora completati. La Torre Eiffel ebbe un immediato successo presso il pubblico e quasi 30.000 visitatori fecero la salita di 1.710 gradini verso l’alto prima che gli ascensori entrassero in servizio il 26 maggio.
Questo fatto mi ricorda quanto accaduto con la visita di Hitler a Parigi (clicca sul link per leggere l’articolo).
Milioni di visitatori alla Fiera mondiale rimasero meravigliati dalla Torre Eiffel, tuttavia, non tutti gli abitanti della città erano così entusiasti: molti parigini temevano che fosse strutturalmente insensata e lo consideravano un pugno nell’occhio. Il romanziere Guy de Maupassant, per esempio, odiava la torre così tanto che spesso pranzava nel ristorante alla sua base, l’unico punto da cui poteva evitare completamente di intravedere la sua incombente sagoma.
Eiffel ebbe un permesso secondo il quale la torre poteva rimanere in piedi 20 anni per poi essere smantellata nel 1909, finito il termine del permesso la sua proprietà sarebbe tornata alla Città di Parigi.
Il comune di Parigi aveva pianificato di demolirla quindi nel 1909, ma poiché la torre si rivelò preziosa ai fini delle comunicazioni radio i militari francesi e il governo decisero di lasciare la torre lì dov’era.
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