
Tutto nasce da una mostra “New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape” che incarnava un momento chiave nella fotografia di paesaggio americana. La mostra fu curata da William Jenkins all’International Museum of Photography alla George Eastman House (Rochester, New York) ed è rimasta aperta al pubblico dall’ottobre 1975 al febbraio 1976.
La mostra ebbe un grande successo non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, ancora oggi i fotografi paesaggisti sono ispirati dal suo spirito e dalla sua estetica, per questo si parla di “movimento”.
I dieci fotografi selezionati da William Jenkins per la mostra furono:
- Robert Adams.
- Lewis Baltz.
- Joe Deal.
- Frank Gohlke.
- Nicholas Nixon.
- John Schott.
- Stephen Shore.
- Henry Wessel Jr.
- I coniugi Bernd e Hilla Becher.
Le loro immagine avevano come punto in comune un’estetica banale, in quanto erano stampe formali, per lo più in bianco e nero del paesaggio urbano.

Ogni fotografo della mostra “New Topographics” era rappresentato da 10 stampe in bianco e nero, eccetto quelle di Stephen Shore che erano a colori. Le stampe erano in un formato 20 cm × 25 cm, ad eccezione di quelle di Joe Deal (32 cm × 32 cm), Gohlke (24 cm × 24 cm), e i Becher (30 cm × 40 cm).

Nella sua introduzione al catalogo, William Jenkins definì il comune denominatore della mostra “un problema di stile: anonimato stilistico”.
“Le immagini sono state private di ogni fronzolo artistico e ridotte a uno stato essenzialmente topografico, trasmettendo notevoli quantità di informazioni visive ma evitando completamente gli aspetti di bellezza, emozione e opinione. […] rigorosa purezza, umorismo impassibile e un disprezzo casuale per l’importanza delle immagini“.
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