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Questo articolo fa parte della rubrica: Foto che hanno fatto la storia.

Nel 1882, il fotografo William Nicholson Jennings, riuscì a realizzare quella che è considerata la prima fotografia al mondo di un fulmine.

Jennings decise di fotografare i fulmini con la sua fotocamera a lastre 4×5, perché sospettava che non fossero veramente a zig-zag come raffigurati dagli artisti.

I primi tentativi di Jennings fallirono perché le emulsioni fotografiche dell’epoca non erano abbastanza sensibili, ci volle un anno di tentativi perché riuscisse nell’impresa; questo grazie all’invenzione delle “lastre fotografiche Rapid Eclipse”, progettate e fornite per l’occasione da John Carbutt, suo amico e produttore di lastre a secco.

Il 2 settembre del 1882 a Filadelfia, durante un temporale, Jennings realizzò la sua prima foto di un fulmine.

La prima fotografia di un fulmine, scattata da William Nicholson Jennings il 2 settembre 1882 a Filadelfia.
La prima fotografia di un fulmine, scattata da William Nicholson Jennings il 2 settembre 1882 a Filadelfia.

Questa foto divenne famosa il 5 settembre 1885, quando la rivista “Scientific American” pubblicò diverse foto di fulmini di Jennings.

Tuttavia, la prima fotografia di un fulmine potrebbe essere stata scattata nel 1847 da Thomas Martin Easterly utilizzando il processo dagherrotipo. Lo scatto originale di Easterly, tuttavia, è andato perduto (si ha solo una scheda con la descrizione dello scatto a testimonianza della sua esistenza), lasciando l’immagine di Jennings come la prima immagine “sopravvissuta” di un fulmine che abbiamo.

Jennings ha anche catturato molte altre fotografie di fulmini durante gli anni 1880 e 1890, contribuendo a stabilire il fatto che non esistono due fulmini uguali e nessuno sembra essere uno zig-zag perfetto.

Foto di William Nicholson Jennings, conservata al “The Franklin Institute”, Filadelfia.

Tra il 1885 e il 1890 scattò diversi scatti di fulmini di diverse varietà. Sperimentò anche la fotografia a colori e realizzò fotografie sperimentali di fulmini artificiali, circostanza che lo rende uno dei precursori della fotografia con il flash.

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